15 agosto 2017

23. In un giorno di mezza estate

Oggi, in un caldo pomeriggio di metà estate, il feretro era al posto d'onore e amici, parenti e conoscenti si sono stretti tra parole e dolore.
Io ero lì per onorare il grande lutto di un caro amico.

Seduta in uno degli ultimi banchi respiravo piano, chiusa in un rispettoso mutismo, spettatore e attore della funzione funebre.
Dal fondo della sala mi sono soffermata ad osservare i congiunti. È stato come entrare in una bolla spazio-temporale, un dejàvu: guardavo loro e mi sembrava di vedere me stessa quando, anni fa, ho vissuto la stessa situazione.
Fermi, compìti, un po' curvi sotto il peso di un dolore inspiegabile, intontiti da un ruolo ingrato che non hanno scelto di ricoprire, al centro di un'attenzione che richiede la presenza.
Non si può, prima, durante e dopo la funzione, rinchiudersi nel proprio dolore: l'usanza richiede, pretende che ci si mostri agli altri.
All'uscita, tutti si accalcano, quasi spintonandosi, per poter abbracciare, baciare, stringere la mano ai superstiti, e nel contempo si chiede "come stai?" oppure "ma come è successo?" o altre amenità che a me (all'epoca ) sembravano parole vuote rivolte da una moltitudine di visi sfocati.
Io, in quel momento, mi sono sentita "di troppo": non volevo incrementare le fila di "questuanti", quindi dopo un fugace saluto mi sono messa in disparte ad osservare e ricordare, condividendo nell'anima quel dolore inespresso che conoscevo bene e che leggevo negli occhi del mio amico .
La sepoltura è l'ultimo atto "pubblico", riservato solo alla cerchia più stretta, un ultimo saluto, il vero distacco fisico. Quel coperchio che si chiude dietro alla persona che inizia il suo viaggio nell'aldilà, lascia il resto del mondo alla quotidianità, che tuttavia non si può definire "la solita".
Perché da quel momento l'equilibrio non è più quello di prima, perché se è vero che la vita va avanti, d'ora in poi lo farà senza di lui.
Sarà nostra cura e impegno fare in modo che resti il segno dei momenti belli, mentre il ricordo della tristezza e del dolore svanisca nel tempo, sciogliendosi come neve al sole.
Auguro un sereno percorso a chi è andato ma, soprattutto, una buona vita a chi resta.

Susanna 14.08.2017

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