28 maggio 2016

19. IL BRAVO RAGAZZO

La prima volta che ne ho sentito parlare sono rimasta a bocca aperta: sindrome del bravo ragazzo. Tale definizione è stata affibbiata a un marito che, dichiarandosi “oppresso” dalla moglie, ha chiesto il divorzio. Tralascio i miei commenti sul caso specifico, ma mi chiedo: esiste davvero tale sindrome?

Per esperienza personale, so che esistono uomini che vivono cercando di ricevere approvazione e fare ciò che è "giusto", che evitano ogni tipo di conflitto credendo che se saranno buoni, generosi e attenti agli altri, trascurando se stessi e i propri istinti/desideri, in cambio saranno felici, amati ed appagati. 
Ho cercato su internet senza trovare nulla di significativo. Allora ho chiesto lumi a un amico, psicologo junghiano, che ha avallato il mio pensiero: non esiste una “sindrome” del bravo ragazzo, ma ci sono uomini con un passato che li ha visti troppo invischiati con la madre che fanno i bravi ragazzi ignorando le loro parti “ombra”. E se un giorno non sanno più respingerle, queste escono e scoppiano. 
In pratica, il bravo ragazzo non è mai veramente autentico, in quanto il suo desiderio di approvazione è preponderante al punto di rasentare (seppur inconsciamente) anche la disonestà e manipolazione. Dietro la "maschera" di affabilità, gentilezza e disponibilità può covare una grande frustrazione e risentimento poiché ci si fa in quattro per gli altri, ma non si ottiene comunque quello che desidera.
Ecco: quel marito (ormai ex), arrivato al punto di massima frustrazione, ha sfogato il suo risentimento nei confronti di chi in quel momento gli stava a fianco. 
Ma reazioni simili aiutano il bravo ragazzo a crescere? Capita che il bravo ragazzo non raggiunga mai il punto di non ritorno? Come si può gestire un rapporto in presenza di tali comportamenti? Esiste una cura a questa non-sindrome? 
Mille domande affollano la mia mente, alla ricerca del miglior modo di avvicinarmi e di relazionarmi con il prossimo, mentre dubbi mi guidano nella gestione del rapporto con i miei figli. La consapevolezza della mia importanza, in quanto madre, nella loro vita mi fa tremare ogni qualvolta mi imbatto in deviazioni come questa.
Non so se esiste un amore così grande e totale da essere addirittura malato, ma spero che il mio sentimento non abbia mai generato nulla di simile.


Susanna 10.01.2016

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